Una passione che
nasce dalla terra.

Un colpo d’occhio e la meraviglia del Garda
è tutta lì: nella bellezza del suo paesaggio

Una passione che
nasce dalla terra.

Un colpo d’occhio e la meraviglia del Garda è tutta lì: nella bellezza del suo paesaggio

Oggi i vigneti Zenato si estendono per 95 ettari nella tenuta di S. Cristina a San Benedetto di Lugana, vocati al Trebbiano di Lugana e nella tenuta Costalunga in Valpolicella, patria del celebre Amarone Zenato, che ospita i rinomati vitigni Corvina, Rondinella e Oseleta. In Toscana in un piccolo podere di 3,8 ettari, da vigne di Cabernet e Merlot si ricava, infine, la personale interpretazione Zenato del celebre Bolgheri DOC.

LUGANA

“Dal punto di osservazione più strategico del lago di Garda, a Peschiera, Sergio Zenato ha accarezzato per anni le colline moreniche, si è specchiato nel blu più vasto d’Italia. E sin dagli Anni Sessanta ha visto nel Trebbiano di Lugana quello che pochi altri avevano intuito: che i colori, i profumi e i sapori del suo bianco avrebbero potuto abbracciare il mondo.”

Un colpo d’occhio e la meraviglia del Garda è tutta lì: nella bellezza del suo paesaggio; nel valore naturalistico, storico e artistico della sua terra; nel clima mite. È in questa origine che si nasconde il segreto del Trebbiano di Lugana, vitigno autoctono di questa costa meridionale del Garda.

È proprio in questo ambiente incontaminato che il cancello della Tenuta Santa Cristina si apre su un ampio viale, costellato di eleganti cespugli di rose rosse. Sono le silenziose sentinelle alle quali è affidata la salute dei filari di viti della famiglia Zenato.

E quanto di incredibile è accaduto in questo piccolo angolo di mondo è tutto merito della straordinaria intuizione e forza imprenditoriale di un viticoltore innamorato del suo territorio e fortemente convinto della qualità dei vini che solo questa terra poteva esprimere. A cominciare da un bianco, il Lugana: la sfida e il sogno di Sergio Zenato sin dagli Anni Sessanta.

“Dal punto di osservazione più strategico del lago di Garda, a Peschiera, Sergio Zenato ha accarezzato per anni le colline moreniche, si è specchiato nel blu più vasto d’Italia. E sin dagli Anni Sessanta ha visto nel Trebbiano di Lugana quello che pochi altri avevano intuito: che i colori, i profumi e i sapori del suo bianco avrebbero potuto abbracciare il mondo.”

Un colpo d’occhio e la meraviglia del Garda è tutta lì: nella bellezza del suo paesaggio; nel valore naturalistico, storico e artistico della sua terra; nel clima mite. È in questa origine che si nasconde il segreto del Trebbiano di Lugana, vitigno autoctono di questa costa meridionale del Garda.

È proprio in questo ambiente incontaminato che il cancello della Tenuta Santa Cristina si apre su un ampio viale, costellato di eleganti cespugli di rose rosse. Sono le silenziose sentinelle alle quali è affidata la salute dei filari di viti della famiglia Zenato.

E quanto di incredibile è accaduto in questo piccolo angolo di mondo è tutto merito della straordinaria intuizione e forza imprenditoriale di un viticoltore innamorato del suo territorio e fortemente convinto della qualità dei vini che solo questa terra poteva esprimere. A cominciare da un bianco, il Lugana: la sfida e il sogno di Sergio Zenato sin dagli Anni Sessanta.

VALPOLICELLA

Rilevando la tenuta Costalunga, nel cuore della Valpolicella Classica, Sergio Zenato volle misurarsi in nuova impresa, dopo aver valorizzato i vigneti della sua Lugana: farne un vigneto modello, bello da vedere, curato in ogni particolare, in cui applicare le moderne tecniche agronomiche e allo stesso tempo riprendere i metodi tradizionali che avevano definito il paesaggio della Valpolicella.

In modo meticoloso, Sergio Zenato disegnò la distribuzione sul terreno dei vitigni selezionati per la produzione dei diversi vini, arrivando a indicare la direzione dei filari in modo che le viti potessero ricevere i massimi benefici dal sole. Si preoccupò in modo particolare di far lavorare bene il suolo per ottenere un terreno asciutto e poroso senza ristagni d’acqua.

Un rigore appassionato che leggiamo nella realizzazione dei caratteristici muretti a secco, alla vista eleganti strutture di sostegno, in realtà un efficiente sistema di contenimento che garantisce alla vite i tre fondamentali elementi di cui ha bisogno: il calore del sole e la circolazione dell’aria e dell’acqua grazie agli interstizi esistenti tra le pietre dei muretti e i frantumi scagliosi del sottosuolo.

Rilevando la tenuta Costalunga, nel cuore della Valpolicella Classica, Sergio Zenato volle misurarsi in nuova impresa, dopo aver valorizzato i vigneti della sua Lugana: farne un vigneto modello, bello da vedere, curato in ogni particolare, in cui applicare le moderne tecniche agronomiche e allo stesso tempo riprendere i metodi tradizionali che avevano definito il paesaggio della Valpolicella.

In modo meticoloso, Sergio Zenato disegnò la distribuzione sul terreno dei vitigni selezionati per la produzione dei diversi vini, arrivando a indicare la direzione dei filari in modo che le viti potessero ricevere i massimi benefici dal sole. Si preoccupò in modo particolare di far lavorare bene il suolo per ottenere un terreno asciutto e poroso senza ristagni d’acqua.

Un rigore appassionato che leggiamo nella realizzazione dei caratteristici muretti a secco, alla vista eleganti strutture di sostegno, in realtà un efficiente sistema di contenimento che garantisce alla vite i tre fondamentali elementi di cui ha bisogno: il calore del sole e la circolazione dell’aria e dell’acqua grazie agli interstizi esistenti tra le pietre dei muretti e i frantumi scagliosi del sottosuolo.

TOSCANA

Col passare del tempo, dopo averne fatto località di vacanza insieme al marito Sergio Zenato, si è fatto largo in Carla Prospero il desiderio e la consapevolezza che Bolgheri potesse diventare un luogo in cui mettere a frutto l'esperienza vitivinicola della sua famiglia. Nel 2003 decide di acquistare un podere di 3,8 ettari lungo la Via Bolgherese, nei pressi della località Magazzino, e fonda così Podere Prospero la cui prima vendemmia uscirà nel 2013.

L’esperienza di famiglia si apre a nuovi orizzonti e così, dopo la Lugana e la Valpolicella, un’altra terra magica del vino accoglie i progetti e i sogni di famiglia. Qui, lontani dal proprio territorio, ma in un luogo entrato subito nel cuore, si decide di offrire una particolare interpretazione dei vitigni d’elezione del territorio, ovvero Cabernet e Merlot, con la proposta di un esclusivo DOC Bolgheri rosso.

Col passare del tempo, dopo averne fatto località di vacanza insieme al marito Sergio Zenato, si è fatto largo in Carla Prospero il desiderio e la consapevolezza che Bolgheri potesse diventare un luogo in cui mettere a frutto l'esperienza vitivinicola della sua famiglia. Nel 2003 decide di acquistare un podere di 3,8 ettari lungo la Via Bolgherese, nei pressi della località Magazzino, e fonda così Podere Prospero la cui prima vendemmia uscirà nel 2013.

L’esperienza di famiglia si apre a nuovi orizzonti e così, dopo la Lugana e la Valpolicella, un’altra terra magica del vino accoglie i progetti e i sogni di famiglia. Qui, lontani dal proprio territorio, ma in un luogo entrato subito nel cuore, si decide di offrire una particolare interpretazione dei vitigni d’elezione del territorio, ovvero Cabernet e Merlot, con la proposta di un esclusivo DOC Bolgheri rosso.